Santiago de Compostela, Spagna
Ristrutturazione dell'unità di terapia intensiva del complesso ospedaliero universitario di Santiago
Il Complesso Ospedaliero Universitario di Santiago (CHUS) è l'ospedale di riferimento di Santiago de Compostela, che serve tutta la popolazione della città e offre un'ampia scelta di specialità mediche.
Nel 2021 sono iniziati i lavori di ristrutturazione di uno spazio delicato come la terapia intensiva, che negli anni della pandemia ha mantenuto al massimo la sua attività di terapia intensiva, sia per pazienti Covid che non Covid.
La nuova terapia intensiva è composta da un totale di 10 box, in cui sono state installate porte ermetiche in vetro e per separarle sono stati scelti schermi con vetri elettro-polarizzati. Questi nuovi box sono spaziosi, individuali e indipendenti, garantendo maggiore privacy ai ricoverati rispetto alle vecchie strutture di terapia intensiva.
Le porte ermetiche in vetro permettono di vedere il paziente dall'esterno, così da poterne monitorare le condizioni in ogni momento, senza dover disturbare entrando e uscendo. Si può aprire tramite un pulsante di prossimità, senza dover toccare la porta, oppure con un pulsante a gomito se si hanno le mani occupate e non si riesce ad avvicinarsi al sensore.
Gli schermi con vetro elettro-polarizzato permettono, da un lato, non solo di separare i diversi box, ma anche di preservare la privacy sia dei pazienti che dei familiari.
Umanizzazione degli spazi
La riforma ha consentito miglioramenti non solo a livello sanitario, ampliando lo spazio delle unità di terapia intensiva, ma anche nelle infrastrutture per lo svolgimento del lavoro degli operatori sanitari.
Fino ad allora i pazienti entravano isolati dai familiari e le visite che si potevano fare erano brevi, ma grazie ai nuovi box, tutti chiusi, è stato creato un ambiente più “umanizzato” e “piacevole”. I pazienti possono ricevere i loro familiari più a lungo e accompagnarli per tutto il tempo necessario, una misura benefica sia per loro che per i loro accompagnatori.